
Chi non lavora, fa più l’amore!
Il titolo è solo un’iperbole, ma il concetto di base vi si avvicina parecchio: è scientificamente provato che lo stress da lavoro porta a un drastico calo del desiderio.
I ritmi frenetici, l’aumento delle responsabilità, la tendenza a non disconnettersi mai, nemmeno una volta a casa, hanno fatto diventare il lavoro onnipresente in ogni momento della vita, innalzando pericolosamente il livello di cortisolo, l’ormone dello stress.
La conseguenza immediata a uno stile di vita di questo tipo è il degrado della vita sessuale, ridotta a pochi e frustranti attimi.
L’elevata concentrazione di cortisolo nel corpo, ormone rilasciato dalle ghiandole surrenali, influisce negativamente sulla libido e comporta una serie di problemi fisici quali disfunzione erettile, incapacità di raggiungere l’orgasmo, e diminuzione della lubrificazione vaginale.
Il peggioramento della qualità della vita sessuale a sua volta è causa di difficoltà a mantenere l’intimità con il partner, sia emotiva che fisica, e di tensioni all’interno della coppia che possono anche sfociare in rotture definitive.
Il miglior consiglio?
Indubbiamente è fondamentale ridurre gli impegni di lavoro, ritornare a un ritmo di vita più umano e consapevole, e ritagliare più tempo di qualità alla coppia.
Non è un caso che Tokyo per esempio abbia lanciato la settimana lavorativa corta per dare ai propri dipendenti pubblici più tempo da dedicare al sesso.
In questo caso l’obiettivo è di incrementare le nascite e contrastare il grave calo demografico, ma poco cambia: lavorare meno per fare di più l’amore.
Consiglio numero due: se non riuscite a ridurre le ore di lavoro, migliorate quelle di riposo, allontanandovi dai cellulari e dai computer, lasciando spenta la tv e aprendo la porta della camera da letto!
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