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È il 31 luglio e nel mondo si celebra il National Orgasm Day, un momento che accomuna tutti, uomini, donne e non binari, in quello che è un aspetto intimo e fondamentale della vita.

Nata nel 2006, la Giornata Mondiale dell’Orgasmo esprime il desiderio di riscattare il culmine del piacere fisico che per secoli è stato visto come un tabù, ma è anche un’occasione per sensibilizzare sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e per pensare alla sessualità senza paure e pregiudizi.

Sul tema orgasmo sono tanti i miti da sfatare, il primo tra tutti che tra quello maschile e femminile non esistano differenze.

In realtà le differenze ci sono e sono diverse: se l’orgasmo maschile tende a essere breve e ad arrivare velocemente e con sensazioni esplosive, quello femminile richiede in genere più tempo, genera sensazioni più soffuse e diffuse e, sorpresa, può presentarsi ripetutamente anche durante lo stesso atto sessuale.

Ma non solo.

L’orgasmo maschile è molto legato all’atto fisico e alla stimolazione dell’organo sessuale, quello femminile risulta più complesso e coinvolge zone erogene, mente e cuore.

Sembrano esserci grandi differenze anche a livello di orientamento sessuale e non solo di genere, come illustra uno studio condotto dalla International Academy of Sex Research.

Le persone omosessuali raggiungono quasi sempre l’orgasmo, con una percentuale dell’89% per gli uomini e dell’86% delle donne, mentre tra eterosessuali le percentuali si abbassano nel caso delle donne: solo il 65% di esse raggiunge l’orgasmo, contro il 95% degli uomini.

Rispetto a un tempo, quando il piacere delle donne era considerato peccato, oggi la consapevolezza del proprio corpo e delle proprie esigenze ha portato le giovani donne a una maggior scoperta della masturbazione e dei sextoys.

Infranto anche il tabù che il raggiungimento dell’orgasmo debba essere l’obiettivo primario del sesso, per far posto al concetto che il semplice godere di un atto piacevole e consensuale tra due persone sia la cosa più importante.