Luoghi comuni sul sesso
Se c’è un argomento vittima di luoghi comuni radicati e duri a morire, quello è proprio il sesso.
Stereotipi consolidati, che si trascinano da generazioni e che spesso fanno sentire inadeguati, ma anche frutto di cattiva conoscenza di come funziona il corpo umano e la libido, sono ancora oggi, ahimè, i pilastri di una educazione sessuale sommaria e fuorviante.
Volete qualche esempio?
Primo in assoluto per longevità è il mito della verginità femminile, un tempo virtù indispensabile per stringere un buon matrimonio e oggi vissuta come qualcosa di cui sbarazzarsi velocemente per non sentirsi emarginati o emarginate.
In realtà non esiste alcun modo per accertarsi effettivamente che ci sia stata penetrazione (la stessa OMS nel 2018 aveva dichiarato che i test di verginità sono privi di fondamento): l’imene, a dispetto di quello che ci hanno raccontato per decenni, non è una barriera rigida che si rompe, bensì è una membrana a forma di corona che può essere più o meno danneggiata durante il primo rapporto.
Anche gli uomini nei secoli sono stati oggetto di stereotipi dannosi, dalle dimensioni del pene per poter essere davvero “uomini che possono soddisfare una donna”, alla voracità sessuale per potersi ritenere normali: la libido è una faccenda personale, non un marchio di fabbrica, e le dimensioni, se non c’è passione, non fanno mai la differenza!
Altro stereotipo duro a morire: la masturbazione fa male.
Ancora oggi è diffusa la credenza che masturbarsi sia nocivo per la salute, che provochi cecità, devianze, problemi a rapportarsi con l’altro sesso, quando in realtà è un’attività assolutamente naturale e innata.
Le due tipologie di orgasmo femminile chiudono questa breve carrellata: una volta per tutte, confermata anche dalla scienza, è doveroso precisare che l’orgasmo femminile è sempre clitorideo, visto che è proprio il clitoride l’organo deputato al piacere.
Solo il 18% delle donne riesce a raggiungere l’orgasmo con la sola penetrazione, ma questa è un’altra storia.
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